Hai paura di lasciare il tuo lavoro anche se ti fa stare male? Sali in moto con Hagrid e scopri perché se continui così avrai una paura ben peggiore. Diciamoci la verità, tutti hanno paura, soprattutto quelli che dicono di non averne.
La paura è, dalla notte dei tempi, l’emozione della sopravvivenza, quella che ci ha evitato di mangiare bacche velenose (quasi sempre!), finire mangiati da belve feroci o morire affogati in acque ghiacciate di torrenti impetuosi. La cosa importante dunque non è chiedersi se è normale avere paura di fare qualcosa di nuovo, ma chiedersi cosa vogliamo farne di quella paura.
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Mi spiego meglio. Quante volte hai pensato di lasciare un lavoro che ti fa stare male e di trovare un’alternativa migliore? Quante volte hai preferito restare dov’eri tornando alle stesse situazioni ancora e ancora perché la paura di cambiare è stata troppa?
Paura di non avere abbastanza soldi, di non trovare clienti (se vuoi metterti in proprio), di non saperti rimettere in discussione o sul mercato, di non poter tornare indietro nel posto da cui sei andata via. Sono paure comprensibili ma…
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Cosa ne sarebbe stato di Oprah Winfrey se, dopo le violenze subite, avesse pensato di non meritare la felicità e non si fosse data l’opportunità di fare carriera nella TV fino a diventare la superstar internazionale che tutti conosciamo?
O di Stephen King, che ha scritto il suo primo romanzo quando viveva in roulotte con sua moglie e lavorava in posti terribili, se si fosse arreso alla paura di rimanere senza soldi e ai rifiuti ricevuti e non avesse creduto fino in fondo di essere il Re del romanzo Horror?
O della stessa J.K. Rowling che, solo pochi anni prima della pubblicazione del primo Harry Potter, viveva in povertà con il sussidio del governo, se non avesse avuto fiducia in sé e nel suo dono di scrittrice fantasy, tanto da fare la storia della letteratura mondiale?
So che in fondo anche tu, anche se a volte ne dubiti, sai di meritare il meglio e probabilmente ora ti stai chiedendo come fare. Per spiegartelo, voglio proprio raccontarti un altro frammento della storia del nostro amato maghetto Harry Potter.
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Prima di iniziare la sua avventura anche Harry ha avuto paura e ha rischiato di non rispondere alla Chiamata della Magia. Lo troviamo in una baracca su un’isolotto sperduto, dove i suoi zii lo hanno condotto per sfuggire alla valanga di lettere che invitano il ragazzo alla Scuola di Magia e Stregoneria, che oltretutto stanno letteralmente invadendo la casa.
È il giorno del suo dodicesimo compleanno e fuori infuria la tempesta, quando il gigante buono Hagrid sfonda la porta della casupola per condurlo all'accademia dei Maghi. Harry è titubante: restare lì con gli zii in una situazione di mortificazione e apatia continui ma conosciuta e apparentemente sicura, o lasciare andare la paura e seguire quel gigante che lo guarda con occhi buoni e una torta spiaccicata in mano che, tra l’altro, è la prima torta di compleanno della sua vita? Può sembrarti una scelta ovvia, giusto?
Ma aspetta, pensaci, non sei anche tu nella stessa situazione?