E’ possibile essere Liberi dalla attuale logica del Lavoro?
E’ possibile poter decidere di lavorare solo per passione e non per soldi?
Per parlare di LIBERTÀ FINANZIARIA, il modo migliore è partire dalla parabola dell’Acquedotto di Burkes Hudges
Come spesso accade, dietro una favola si nascondono grandi insegnamenti e il modo migliore per trasmetterli è proprio quello di tramandare la Favola. Accade così da tempi immemorabili con libri come Le mille e una notte o anche testi sacri come la Bibbia, che tramanda insegnamenti di grande valore.
La parabola dell’Acquedotto è una storia utile per farti riflettere sul Tuo modo di lavorare e di guadagnare. A scuola e in famiglia ti hanno addestrato per diventare un operaio istruendoti fin dalla giovane età a rispettare orari rigidi e a svolgere compiti precisi. Anche se hai sentito dire che impegnandoti avresti avuto un lavoro migliore e migliori guadagni sei finito col diventare un dipendente, magari un dipendente della tua stessa Ditta… ma dipendente da cosa?
Sei dipendente dal tuo Lavoro!
Come ogni dipendenza, anche la dipendenza dal lavoro è un grave problema! E la musica non cambia se pensiamo a imprenditori e liberi professionisti che lavorano più dei loro dipendenti e spesso guadagnano anche meno. È una grande INGIUSTIZIA!
Una volta ci convincevano che questa via era giusta perché così avremmo raggiunto due sicurezze importanti:
Barattare Libertà con Sicurezza non è il massimo, ma almeno era una scelta.
Con cosa stai barattando la tua libertà oggi?
Lavoro fisso e Pensione sono dei miraggi, è ora di dire BASTA!
Ora ti racconto la nostra versione rielaborata della parabola dell’Acquedotto:
inizia con due ambiziosi cugini di nome Paolo e Bruno che vivono in un piccolo villaggio in Italia. I due giovani sono molto amici e grandi sognatori, entrambi intelligenti e buoni lavoratori! Parlano senza fine di come un giorno sarebbero diventati gli uomini più ricchi della villaggio.
Tutto quello che gli serviva era una OPPORTUNITÀ!
Un giorno l’opportunità arrivò: il villaggio era in un periodo di siccità e molti abitanti avevano bisogno di acqua. Paolo e Bruno colsero l’occasione e iniziarono a trasportare secchi d’acqua da un fiume che scorreva a qualche chilometro per rivenderli agli abitanti del villaggio per un centesimo al secchio.
Alla fine della giornata avevano venduto 100 secchi d’acqua a testa e avevano guadagnato un euro ciascuno, che per quei tempi erano bei soldi, molti più di quelli che guadagnavano gli altri abitanti del villaggio.
Bruno era felice di questa grande occasione e pensava di aver trovato la gallina dalle uova d’oro, ma Paolo non era convinto. La schiena gli faceva un po’ male e lavorare così tutti i giorni non rientrava nei suoi piani.
Paolo aveva l’incubo di alzarsi e di andare a lavorare la mattina successiva e propose a Bruno di studiare un sistema per portare l’acqua senza faticare così tanto, basato su uno scavo che facesse scorrere l’acqua dal fiume alla villaggio; in altre parole un Acquedotto che li avrebbe portati alla Libertà Finanziaria, ad essere Liberi dal Lavoro, a costruire un sistema per creare Soldi da Zero…
Bruno prese in giro Paolo e preferì continuare a portare i secchi e guadagnare un euro al giorno. In poco tempo si comprò una nuova capanna a due piani, vestiti e altri lussi. Gli abitanti lo chiamavano con rispetto Signor Bruno e lui offriva da bere sempre a tutti nella taverna del villaggio.
Paolo decise di trasportare i secchi solo per metà giornata e di investire l’altra metà a costruire il suo Acquedotto.
Per accelerare i tempi Paolo lavorava all’acquedotto anche il sabato e la domenica, a volte anche la sera, ma trasportava la metà dei secchi di Bruno e non gli faceva più male la schiena. Bruno iniziava ad apparire sempre più stanco ogni giorno che passava.
Paolo spendeva tutti i soldi che guadagnava per sfamarsi e per comprare attrezzi e materiali per il suo acquedotto (il suo sistema per creare soldi da zero), sicuro che solo così avrebbe davvero raggiunto la Libertà Finanziaria.
Bruno e gli altri abitanti lo prendevano in giro, lo chiamavano l’Uomo dell’Acquedotto.
Mentre Bruno riposava le sere ed i fine settimana, Paolo continuava a lavorare al suo acquedotto.
I giorni divennero mesi e dopo un anno Paolo si rese conto che il suo acquedotto era completo a metà. Ciò voleva dire che doveva fare metà strada per riempire i suoi secchi e nella mezza giornata che vi dedicava ne portava 100, come Bruno, pur facendo metà della fatica…
Le spalle di Bruno erano sempre più incurvate e i dolori sempre più forti, così Bruno dovette iniziare a lavorare di meno e a portare meno secchi, passando tutto il suo tempo libero a cercare di recuperare. Non andava più alla taverna e tutti i suoi oggetti preziosi gli servivano a poco senza la salute.
Bruno era arrabbiato e capì che si era condannato a trasportare secchi per il resto della sua Vita. Era anche preoccupato che un giorno non ci sarebbe più riuscito.
Quando i gestori della taverna vedevano arrivare Bruno, gobbo e senza i suoi vestiti nuovi, lo prendevano in giro e lo chiamavano l’uomo del secchio.
Bruno non offriva più da bere a tutti e preferiva stare in disparte, da solo.
Alla fine per Paolo arrivò il grande giorno: l’Acquedotto era finito: Paolo aveva creato il suo sistema per generare soldi da zero, e con zero rischi…. ora che il villaggio aveva un costante rifornimento d’acqua, le persone della campagna circostante si trasferirono nel villaggio che crebbe e prosperò.
Una volta completato l’acquedotto, Paolo non dovette più trasportare secchi d’acqua. Che lui lavorasse o meno, l’acqua scorreva: scorreva mentre mangiava, scorreva mentre dormiva, scorreva i fine settimana mentre giocava. Più l’acqua scorreva nel villaggio più i soldi scorrevano nella tasche di Paolo.
Paolo aveva raggiunto la libertà finanziaria con un unico sistema di creazione entrate, ed era solo l’inizio in realtà.
L’acquedotto tolse il lavoro a Bruno, l’uomo del secchio, ma Paolo pensò di offrirgli una grande opportunità d’affari. Erano stati necessari due anni per costruire il suo acquedotto, ma in questi anni aveva imparato molto e adesso sapeva quali strumenti usare e come rendere più veloce il processo di costruzione.
Paolo potrebbe costruire un acquedotto l’anno e diventare sempre più ricco, ma preferisce restare LIBERO e così propone a Bruno di imparare il suo metodo e di insegnarlo ad altri, in modo che molti possano raggiungere la libertà finanziaria pagando a Paolo una percentuale per l’utilizzo dei suoi brevetti (secondo sistema di creazione entrate automatiche)…
Bruno finalmente capì il valore delle idee di Paolo e si è commosse per la bontà dell’amico.
Accettò di buon grado di essere il suo primo allievo e poi insegnò a tantissimi altri allievi come fare gli acquedotti e potè ritirarsi dal lavoro.
Bruno e Paolo diventarono molto ricchi, oltre ogni loro immaginazione.
Negli anni seguenti, Bruno e Paolo incontrarono molti giovani che trasportavano secchi d’acqua e, rivedendo loro stessi, si intenerivano e gli raccontavano la loro storia, spiegandogli come avrebbero potuto uscire da quella schiavitù e raggiungere anche loro la libertà finanziaria
ALCUNI ASCOLTARONO E PRESERO AL VOLO L’OPPORTUNITÀ DI COSTRUIRE ANCHE LORO UN ACQUEDOTTO, MA LA MAGGIOR PARTE AVEVANO FRETTA DI CONTINUARE IL LORO LAVORO E NON CREDEVANO A QUESTA PROPOSTA CHE GLI SEMBRA UNA FAVOLA .
PAOLO E BRUNO SI SENTIVANO RIPETERE SEMPRE LE STESSE SCUSE:
In un mondo di portatori di secchi, sono pochi quelli che hanno il coraggio di cambiare, i più semplicemente si conformano.
La libertà finanziaria non è per tutti e richiede coraggio e visione per poter essere raggiunta, ma senza un sistema che ti permette di creare soldi, un rubinetto dal quale attingere quando ti serve, sarai sempre schiavo di un lavoro…
E tu cosa vuoi essere? Un portatore di secchi oppure un costruttore di acquedotti?
Chi fa l’avvocato o il medico o chi lavora infinite ore nella sua impresa, avrà un secchio grande e porterà più acqua, ma starà sempre scambiando tempo con denaro e avrà sempre questa fastidiosa dipendenza dal lavoro.
L’acquedotto invece sfrutta sempre un effetto che si chiama leva. Chi costruisce acquedotti produce ricchezza non contando sul proprio tempo ma mettendo il suo tempo in LEVA.
Come la dimensione spazio-temporale è unica, anche la dimensione SOLDO-TEMPORALE è unica e ha le sue leggi. Devi immaginarla come una coperta che, se tiri da un lato, scopre il lato opposto. Ma se impari a mettere il tuo TEMPO in leva stai sovvertendo il sistema.
Non devi smettere subito di portare secchi, ma puoi fare come Paolo e investire parte del tuo tempo e dei tuoi soldi per costruire un acquedotto.
Posso mettere a tua disposizione la mia esperienza di 15 anni e ti assicuro che anche tu ci puoi riuscire.
Non devi lasciare subito il lavoro, ma devi iniziare a cambiare modo di pensare!
Cambiare modo di pensare è il primo importante passo verso un nuovo percorso pieno di sfide e soddisfazioni e ti permetterà di accorgerti che puoi creare una tua solidità finanziaria basandoti su un percorso strutturato, con tappe precise da seguire, alla portata di tutti anche se non hai soldi e non hai tempo…
Paolo continuava a portare secchi mentre costruiva l’acquedotto. L’importante è capire che costruire un acquedotto non è avere un altro lavoro, almeno non nel senso in cui lo si intende comunemente, ma è costruire un sistema per creare ricchezza e raggiungere la libertà finanziaria .
Può essere un processo graduale e più veloce di quello che si pensa… una volta iniziato ci si prende gusto e l’unico limite è la tua fantasia.
Ci sono persone che, uniformandosi a quello che la società ci dice, pensano che il segreto sia ottenere un secchio più grande. Aumento di stipendio, carriera, ti metti in proprio e il secchio diventa più grande. Ma cosa è cambiato?
Ti vesti meglio, hai una macchina migliore, ma se smetti di lavorare ti crolla tutto addosso e questa decisione non dipende solo da te. Ci sono molti fattori esterni che potrebbero rendere il tuo lavoro obsoleto e non più necessario, la crisi è solo un esempio.
Il segreto è cambiare totalmente prospettiva e Uscire dal Sistema!
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